I semi oleosi: come cambiare le abitudini della tavola con salutari integratori naturali

Ti sorprenderà, ma sai che la nostra alimentazione quotidiana è povera di… cibo? Ciò che genericamente identifichiamo come “cibo”, in realtà è spesso un “prodotto alimentare. I prodotti alimentari sono tutti gli alimenti trattati e modificati dall’industria alimentare, con aggiunta di additivi per migliorare aspetto, colore, sapore, odore e proprietà organolettiche. 

Non mangiamo quasi più ciò che ci offre la natura (il cibo vero) ma preferiamo sempre gli stessi alimenti già pronti: così facendo però riduciamo la varietà dei pasti, il consumo di vegetali e cereali integrali, di frutta e verdura, di semi e frutta secca. Questo cambia la biodiversità dei batteri nell’intestino e abbassa il valore nutrizionale della nostra alimentazione. 

Per cominciare a consumare più cibo “vivo”, possiamo iniziare dai semi: cereali, legumi e semi oleosi. Da questi alimenti naturali può nascere un germoglio di una nuova pianta e ciò che è utile al seme, è utile al corpo umano. Il mistero sta nella complementarietà nutrizionale tra il seme e le nostre cellule. 

Se cereali e legumi (pur essendo semi) hanno trovato sistemazione in una loro precisa classe alimentare, il resto dei semi si riunisce sotto il termine generico “semi oleosi”. Trascurati per molto tempo, oggi si è riscoperta la loro valorizzazione. 

Che benefici apportano al nostro organismo questi alimenti così preziosi? È tutto spiegato in questo articolo, buona lettura!

Perché fa bene mangiare i semi?

Il motivo per cui spesso cerchiamo integratori alimentari, è proprio per rimediare agli effetti che il cibo “morto” produce sul nostro organismo: oggi riscopriamo il valore nutrizionale dei semi oleosi, cibi “vivi” e integratori naturali. 

I semi oleosi svolgono tantissime funzioni positive nell’organismo e sono utili ad esempio per: 

  • favorire la digestione;
  • prendersi cura della vista e abbassare colesterolo e trigliceridi, perché fonte di omega 3;
  • supportare il sistema linfatico e quindi anche la nostra circolazione.
  • recuperare la nostra migliore formula biochimica.

Il corpo umano è una grande formula biochimica costruita ogni giorno dalle molecole ingerite con gli alimenti e con la respirazione: i semi oleosi contengono molte di queste molecole della salute, vediamo insieme quali.

Semi che fanno bene: il valore nutrizionale dei semi oleosi

Il fondamento del valore nutrizionale dei semi oleosi è la loro dose di acidi grassi essenziali (omega 3 e omega 6). Sono anche ricchi di proteine vegetali ad alto valore biologico, con aminoacidi essenziali come l’arginina, che assicura un’efficiente funzione sul controllo della pressione, previene l’aterosclerosi, è efficace su microcircolo e nutrizione cellulare. 

I benefici dei semi oleosi sono tali anche perché contengono fibra alimentare idrosolubile, minerali (in particolare magnesio e zinco), vitamine liposolubili (A, E, K, in piccola parte D) e centinaia di molecole attive sul DNA cellulare in grado di svolgere la preziosa azione di modulazione genica. 

Semi come modulatori genici

I modulatori genici sono le molecole attive sul patrimonio genetico delle nostre cellule (guarda il webcast “DALLE FIBRE AI MODULATORI GENICI: la natura alleata del tuo metabolismo” (https://metodoacpg.it/seminari-online-metodo-acpg/).  Nei semi sono contenute tutte le molecole per generare una nuova vita. I semi crudi e biologici non trattati con procedimenti chimici e fisici di conservazione, sono cibo vivo. Fai una prova a casa: se li “pianti” in un posto umido (come del cotone), germoglieranno!

Quali sono i semi della salute da mangiare?

I semi vengono spesso confusi con la frutta secca o essiccata (dimostrando la scarsa conoscenza del loro reale valore nutrizionale) finendo per affiancare noci, nocciole, fichi secchi e uvetta. I semi che si mangiano definiti “oleosi” si chiamano così perché in grado di produrre ottimi oli salutari. 

Ecco un elenco dei semi da mangiare più diffusi e disponibili: 

  • lino
  • chia
  • pinolo
  • pistacchio
  • canapa
  • girasole
  • zucca
  • finocchio
  • mandorla
  • sesamo
  • cartamo
  • cotone
  • cumino
  • papavero
  • arilli di melagrana
  • arachide (tostata ma non salata)
  • psillio
  • amaranto
  • quinoa
  • tamarindo
  • anguria

Come si mangiano i semi oleosi e quanti semi si possono mangiare al giorno?

I semi possono essere mangiati da soli o abbinati ad altri piatti. La dose consigliata durante la giornata alimentare è 20-25 grammi, come monoseme o mix di semi vari da mangiare. 

Ecco qualche consiglio! Per assumerli da soli come snack o spuntino, puoi preparare delle bustine già porzionate e portarle con te in giro o al lavoro. Oppure puoi mangiare semi oleosi a colazione, nello yogurt o nella crema Budwig (https://metodoacpg.it/consigli-alimentari/latte/). 

SNACK CON ARILLI DI MELAGRANA 

Dopo aver spremuto il frutto, raccogli i semi della melagrana (detti arilli) e non gettarli: puoi sgranocchiarli mentre stai facendo un’altra attività (guardare la tv, lavorare al computer, ecc). Benefici: antiossidanti, proteggono l’intestino e sono fonte di ferro. 

Puoi usare i semi come accompagnamento per insalate, risotti, brodi, tè e spremute. Potresti usarli anche come topping (ad esempio di una poké), per decorare un piatto gourmet o come granella su un dolce. 

Ultimo spunto su come usare i semi oleosi: le tisane. I semi si prestano benissimo ad ottimi infusi rigeneranti!

Mangiare semi integrali conviene non solo per i numerosi benefici che possono avere per la tua salute ma anche in termini economici potendoli acquistare a prezzi contenuti.

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