Sindrome post-Covid: cos’è? L’alimentazione può aiutarci?

Stanchezza, difficoltà cognitive o di concentrazione, dolori muscolo- articolari, tosse sono solo alcuni dei disturbi che possono persistere dopo essere guariti dalla Covid-19. Gli effetti del virus, infatti, non si manifestano solo quando il tampone dà risultato positivo. Via via sempre più persone, anche se negativizzate, si trovano a dover affrontare queste problematiche, tanto che si è iniziato a parlare di “sindrome post-covid”. Di cosa si tratta? Scopriamolo insieme.

Quando il tampone è negativo, ma i sintomi restano dopo la guarigione

Ormai da tempo conviviamo con la Covid-19 e grazie alla ricerca stiamo imparando sempre più su questa pandemia virale, che ha cambiato le nostre abitudini e in generale le nostre vite. Alcuni di noi hanno addirittura sperimentato su di sé la Covid-19, l’hanno vissuta tramite i propri cari o l’hanno sentita raccontare da vicino, da amici o conoscenti.

Di giorno in giorno, sempre più persone riescono a uscire dalla malattia, con il via libera di un tampone finalmente negativo!

Tuttavia, questo non sempre significa “zero sintomi”.

Come ormai abbiamo capito, la Covid-19 non è solo una malattia respiratoria, ma riguarda tutto l’organismo, e si può presentare in forme più o meno gravi, oltre che con sintomi differenti. Allo stesso modo, anche il processo di guarigione non è lo stesso per tutti.

Sempre più letteratura scientifica, infatti, sta osservando nelle persone guarite le tracce, a volte marcate e a lungo termine, del passaggio del SARS-CoV-2 nell’organismo. Per questo si è iniziato a parlare di una vera e propria “sindrome post-Covid”.

Sindrome post-Covid: di che si tratta?

Come anticipato, negli ultimi mesi sta emergendo come buona parte delle persone guarite dalla Covid-19 (circa il 70-80%) presenti per un certo periodo di tempo almeno un sintomo persistente (o più), nonostante il tampone sia negativo e il virus non sia più presente nell’organismo.

A questo proposito, si parla di “sindrome post-covid” o “long covid”, o ancora di “long haulers”2.

Dare una definizione di questa sindrome non è semplice, perché la ricerca procede di giorno in giorno e ancora non si è fatta sufficiente chiarezza.

In alcuni casi, i sintomi persistenti sembrerebbero correlati alla gravità con cui la malattia si è manifestata inizialmente: pensiamo ad esempio a una persona che è stata ospedalizzata ed è rimasta in terapia intensiva per un certo periodo. Il suo organismo avrà bisogno di un tempo di recupero maggiore, anche dopo la negativizzazione.

Tuttavia, sintomi importanti, che incidono sulle normali attività quotidiane, si possono presentare anche in soggetti che erano asintomatici o che hanno sperimentato la malattia in modo lieve2. Il perché è ancora da capire.

E per quanto tempo durano i sintomi? Anche sulla durata temporale c’è da fare chiarezza. Alcuni autori parlano di “sindrome post- Covid” quando i sintomi persistono per almeno trenta giorni dopo la guarigione. Quel che è certo, è che questi sintomi possono perdurare anche per mesi.

Ma quali sono i sintomi tipici della sindrome post-Covid?

La maggior parte delle persone guarite da Covid-19 sperimenta una sensazione di stanchezza fuori dal comune1, spesso accompagnata da debolezza muscolare e deficit energetico. È una stanchezza invalidante, tanto da compromettere le normali attività quotidiane, sia di tipo fisico che mentale.

Molto comuni sono, infatti, anche i disturbi cognitivi2: chi ha sperimentato la Covid-19, al di là dell’affaticamento fisico, lamenta spesso difficoltà di concentrazione, mancanza di energie mentali, fatica nel ricordare, problemi di memoria e come una sensazione di “annebbiamento” delle normali attività cerebrali.

Dopo la guarigione possono, poi, persistere alcuni dei sintomi caratteristici dell’infezione da SARS-CoV-2, come difficoltà respiratorie (dispnea), tosse, dolori articolari o dolore al petto, mal di gola e mal di testa. In alcuni casi, possono presentarsi anche occhi rossi, disturbi gastrointestinali, perdita dei capelli o problemi cutanei e molti altri sintomi ancora, come quelli di natura psicologica: ansia, disturbi dell’umore, disturbi del sonno e così via 2.

Perché si presenta la sindrome post Covid?

È una domanda che molti studiosi si stanno ponendo, ma una risposta certa ancora non c’è.

In attesa di indicazioni più precise dal mondo medico, possiamo però dire che alcuni dei sintomi sono legati all’azione stessa del virus2, che non si limita ad attaccare l’apparato respiratorio ma può arrecare “danni” a tutti i tessuti del nostro corpo, ovunque siano espressi gli ormai famosi recettori ACE-2.

Allo stesso tempo, il SARS-CoV-2 è in grado di scatenare una risposta immunitaria-infiammatoria che interessa tutto l’organismo. Questo stato perenne di allerta del nostro sistema immunitario può avere effetti sistemici e andare a incidere su diverse strutture o organi del nostro organismo2.

Altre complicanze possono essere, invece, correlate all’ospedalizzazione e/o alla prolungata degenza in terapia intensiva. Senza contare l’impatto psicologico della malattia, che costringe ad affrontare l’isolamento, la solitudine, la paura, l’incertezza. Non solo: può contribuire a far emergere stati ansiosi e/o disturbi dell’umore latenti o ad intensificare quelli già esistenti.

Cosa fare in caso di sindrome post-Covid?

I sintomi della sindrome post-Covid possono riguardare tutto l’organismo, per cui possono essere necessari diversi interventi.

Sicuramente, consultare il proprio medico curante è fondamentale per un consiglio appropriato in base alla propria condizione. Così come, in caso di bisogno, può essere utile ricercare un supporto psicologico e confidarsi con i propri cari se si è in difficoltà3.

In generale, poi, esercizi leggeri possono essere d’aiuto per recuperare la mobilità articolare o la forza muscolare, soprattutto a seguito di lunghi periodi di allettamento3.

Ma è l’alimentazione che gioca un ruolo di primaria importanza nella fase di recupero dalla Covid! Vediamo come.

Il ruolo dell’alimentazione nel recupero post Covid

Dopo una brutta influenza o qualsiasi malattia, tutti sappiamo che è fondamentale riposare e alimentarsi correttamente, per favorire un recupero completo dell’organismo3. Queste buone pratiche sono ancor più valide dopo una malattia come quella da Covid-19, in cui l’organismo è provato dalla dura lotta che ha dovuto condurre contro il virus.

Il nostro corpo attiva, infatti, un violento processo infiammatorio (la cosiddetta “tempesta citochimica”) per contrastare l’invasore, con conseguente stress radicalico. Nel frattempo, il virus deruba l’organismo di glucosio, aminoacidi e proteine, sfruttandoli per la propria replicazione.

In sintesi, da un lato il virus stesso “ruba” il nutrimento delle nostre cellule, comportandosi come un “parassita”, dall’altro il nostro organismo necessita di tutte le energie possibili per armare il proprio sistema immunitario e combattere l’infezione.

Tutti questi processi in atto contribuiscono ad impoverire l’organismo di nutrienti e fattori essenziali per il metabolismo e il sistema immunitario con:

  • Consumo di aminoacidi e proteine, importanti per produrre le varie cellule del sistema immunitario, per i processi metabolici e di detossificazione, oltre che per esigenze strutturali (ad esempio, pensiamo alle proteine coinvolte nella contrazione muscolare)
  • Consumo di vitamine e minerali
  • Sbilanciamento elettrolitico 
  • Disidratazione
  • Produzione di radicali liberi in eccesso, a causa del consistente stato infiammatorio

Tutto ciò si riflette sullo stato nutrizionale dell’organismo e può portare ad alterazioni del normale metabolismo, deficit del sistema nervoso, problemi alla funzionalità di cuore, muscoli, reni, ecc.

Ecco perché nella sindrome post Covid prevalgono stanchezza, affaticamento, disturbi cognitivi: l’organismo ha perso la sua energia fisica e mentale!

È evidente che, soggetti con stati metabolici alterati (es. diabete, sindrome metabolica) o stati infiammatori cronici (come in caso di sovrappeso e obesità), già preesistenti alla malattia da Covid-19, avranno probabilità maggiori di risentire della sindrome post Covid .

Come supportare, quindi, un organismo così compromesso dalla malattia da Covid-19? Un’alimentazione adeguata può risultare fondamentale sia nei processi di guarigione che di recupero dell’organismo per modulare lo stato infiammatorio, supportare il sistema immunitario e consentire il recupero “energetico” e della massa muscolare.

Cosa mangiare per favorire il recupero dell’organismo?

Anche in questo caso, si possono seguire alcune semplici indicazioni per favorire il recupero dell’organismo dalla Covid e per orientare al meglio la propria alimentazione , come:

  1. Ridurre al minimo o eliminare dalla propria dieta tutti quegli alimenti che possono alimentare, a causa della propria composizione, lo stato infiammatorio sistemico (es. alimenti raffinati, cibo spazzatura e insaccati) o che possono affaticare il microbiota intestinale (es. alimenti ricchi di zuccheri semplici o grassi saturi) e il fegato (es. alcool), organi fondamentali per il nostro metabolismo.
  2. Potenziare l’apporto giornaliero di proteine, in particolare preferendo
  • Legumi
  • Pesce (anche e soprattutto per il contenuto di omega-3)
  • Uova
  • Frutta secca, ricca anche di grassi “buoni”
  • Carni bianche (riducendo, invece, il consumo di carni rosse e insaccati, che contribuiscono ai processi infiammatori)
  1. Introdurre la giusta quantità di carboidrati, preferendo fonti integrali e cereali leggeri e nutritivi (come farro, riso integrale, ecc.). Evitare, invece, il consumo di farine raffinate e zuccheri semplici, che influiscono sulla glicemia e sullo stato infiammatorio sistemico.
  2. Assumere il giusto apporto di fibre, da verdure e cereali integrali, per il benessere del microbiota, in sinergia con alimenti “spazzini”, come il kefir.
  3. Consumare almeno 5 porzioni al giorno di frutta e verdura, per arricchire l’organismo di composti antiossidanti, vitamine, minerali e fibre, oltre che per contribuire all’introito di acqua giornaliero.
  4. Mantenersi idratati, per favorire l’equilibrio idrico dell’organismo.

E se l’alimentazione non dovesse essere sufficiente, il mondo naturale ci viene in aiuto!

La natura ci mette a disposizione infinite sostanze che parlano lo stesso linguaggio del nostro organismo e che possiamo trovare negli alimenti, ma non solo.

Le sostanze naturali presenti nella Pappa Reale, ad esempio, hanno una storia illustre per le loro proprietà ricostituenti, nutrienti ed energizzanti. Per questo, la Pappa Reale può essere particolarmente indicata nelle persone che, guarite dalla Covid, presentino ancora inappetenza o abbiano perso peso o ancora abbiano bisogno di recuperare energie.

La pianta del Gingko, invece, fornisce sostanze ad elevato potere antiossidante e in grado di supportare la circolazione. È particolarmente utile per favorire la concentrazione e la memoria, per cui potrebbe essere d’aiuto per promuovere il recupero delle facoltà cognitive anche dopo un’infezione.

Ancora, piante come la Passiflora, la Valeriana o la Melissa sono storicamente utilizzate per favorire il rilassamento e promuovere il sonno, così come il Luppolo, forse meno noto ma ugualmente efficace. Possono essere un valido aiuto in caso di stati di tensione o disturbi del sonno conseguenti a periodi stressanti.

Insomma, potremmo fare ancora tanti altri esempi. Diversi sono i modi in cui possiamo sostenere il nostro organismo anche nella fase di recupero dopo le infezioni, partendo dall’alimentazione. La consapevolezza è alla base di questo percorso!

[1] Carfi A, et al. JAMA 2020; 324(6): 603-5. doi:10.1001/jama.2020.12603

[2] Lopez-Leon S. et al. MedRxiv, 2021. https://doi.org/10.1101/2021.01.27.21250617

[3] Post Covid-19 Patient information pack, NHS Oxford Health: : https://www.oxfordhealth.nhs.uk/wp-content/uploads/sites/16/2020/09/OH-090.20-Post-COVID-Leaflet.pdf   

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