Quando mangiamo, gli alimenti si scompongono nel nostro apparato digerente, fino a diventare molecole semplici, i nutrienti (glucosio, amminoacidi, vitamine, minerali, acidi grassi), che verranno riversati nel sangue per essere poi usati da tutte le cellule del corpo.
I carboidrati sono assorbiti come glucosio che, una volta nel sangue, porta all’aumento della glicemia (concentrazione di glucosio nel sangue), fino a un valore massimo, il picco glicemico.
Grazie all’insulina poi questo valore inizierà ad abbassarsi. L’insulina, infatti, è l’ormone prodotto dal nostro organismo per far entrare il glucosio nelle cellule perché venga utilizzato, rimuovendolo dal circolo ematico.
Ripetuti e frequenti picchi glicemici elevati durante la giornata possono causare:
Con vari meccanismi poi, queste condizioni possono provocare negli anni varie patologie metaboliche.
Ecco perché è importante essere consapevoli dell’andamento della nostra glicemia. Per farlo ci basta un glucometro, un semplice strumento che tramite una sola goccia del nostro sangue ci dice la concentrazione di glucosio in quel momento.
L’ideale sarebbe misurarne il valore prima e dopo il pasto (magari dopo un’ora e dopo due), per vedere le sue oscillazioni. Tuttavia, fare periodicamente le analisi del sangue, indagando, insieme al proprio medico, glicemia a digiuno, emoglobina glicata, colesterolo e trigliceridi, può già garantirci un buon monitoraggio.
Per approfondire questo argomento leggi l’articolo
Il Picco Glicemico è il più alto valore di concentrazione di glucosio nel sangue dopo un pasto.
L’Indice Glicemico, invece, è un sistema di classificazione numerica utilizzato per misurare la velocità di digestione e assorbimento dei cibi contenenti carboidrati e il loro conseguente effetto sulla glicemia.
In generale, quindi, un alimento che ha un alto Indice Glicemico, provocherà un alto Picco Glicemico una volta assunto. È importante però precisare che alla definizione del picco glicemico concorrono anche altri parametri come la soggettività della persona, le condizioni in cui si sta assumendo quell’alimento e il resto dei cibi assunti nello stesso pasto.
Il raggiungimento del picco glicemico non dà sintomi percepibili alla maggior parte delle persone in salute. L’unico modo per conoscerlo è misurare la glicemia dopo il pasto.
La massima concentrazione di glicemia però si potrebbero raggiungere dopo un tempo variabile dal pasto, indicativamente dopo mezz’ora/un’ora, ma non è certo, dipende molto dai tempi di digestione. Solitamente tende a riabbassarsi dopo circa 2 ore.
Per evitare in modo naturale che la glicemia si alzi troppo è fondamentale scegliere i cibi da assumere favorendo quelli ricchi di fibre.
Sono loro, infatti, il rimedio naturale alla glicemia alta. Mangiando regolarmente verdure, cereali integrali e legumi possiamo controllare la glicemia. Se non dovesse bastare è possibile ricorrere a integratori o dispositivi medici naturali a base di fibre.
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