In Italia ci sono circa 5 milioni di diabetici
Il ltalia il 6,34 % della popolazione soffre di diabete*.
Gli esperti stimano, tuttavia, che il 20% dei casi di diabete non sia oggi riconosciuto: in pratica 1 diabetico su 5 non sa di esserlo. Questo significa che nel nostro Paese, ai 4 milioni di persone che sanno di avere il diabete, si dovrebbe aggiungere un milione di persone che ignorano la loro condizione di diabetici.
Numeri davvero molto elevati che continuano a crescere.
*Dati Società Italiana di Diabetologia (SID) 2018
Cos'è il diabete?
Il diabete è una patologia cronica caratterizzata da elevati livelli di glucosio nel sangue (glicemia).
Quando il pancreas non è in grado di produrre sufficienti quantità di insulina, o gli organi bersaglio (muscoli, fegato, tessuto adiposo) non riescono a rispondere adeguatamente all’ormone (condizione di insulino-resistenza), il corpo non può utilizzare il glucosio presente nel sangue come fonte di energia.
Il glucosio rimane quindi nel sangue, dove i suoi livelli diventano sempre più alti (iperglicemia).
In questa condizione le cellule dei vari organi non hanno sufficiente energia, e l’eccesso di glucosio rimasto nel sangue, con il tempo, provoca seri danni a vari organi e sistemi (al sistema cardiovascolare, ai nervi, agli occhi, al cervello, ai reni).
Differenza tra diabete di tipo 1 e 2
Esistono due tipi di diabete:
- Diabete di tipo 1: chiamato anche diabete giovanile o insulino-dipendente, è una condizione cronica nella quale il pancreas da solo non è in grado di produrre insulina, o ne produce quantità troppo basse.
- Diabete di tipo 2: la forma più comune, anche chiamata diabete senile, che si verifica quando l’organismo diventa insulino-resistente o produce poca insulina.
Negli ultimi 30 anni i casi di questa seconda forma di diabete sono cresciuti enormemente in tutto il mondo.
Il diabete è una patologia silenziosa e persistente che può essere però da un lato prevenuta e dall’altro contrastata, prima ancora che con i farmaci, con corretti stili di vita, rappresentati da una corretta alimentazione e da una regolare attività fisica.
Che cos'è il diabete di tipo 2?
Il diabete di tipo 2 è una malattia molto diffusa su scala globale e la sua prevalenza è in continua crescita: si prevedono per il 2030 più di 400 milioni di casi nel mondo.
La classificazione ufficiale identifica il diabete di tipo 2 come un difetto della secrezione di insulina, che può progressivamente peggiorare nel tempo, e che si instaura su una condizione pre-esistente di insulino-resistenza.
L’insulino-resistenza è la condizione che si verifica quando le cellule dell’organismo, in particolare quelle di fegato, tessuto muscolare e tessuto adiposo, diminuiscono la propria sensibilità all’azione dell’insulina, che regola il passaggio del glucosio dal sangue alle cellule.
Il diabete di tipo 2, tipico dell’età adulta, è la forma più diffusa della malattia (circa il 90% di tutti i casi). Compare, di norma, tra i 35 – 40 anni ed è caratterizzato da valori elevati di glucosio nel sangue (iperglicemia).
Quali sono le cause del diabete di tipo 2?
Il diabete di tipo 2 è una condizione strettamente correlata a predisposizione genetica, e spesso si manifesta in più persone di una stessa famiglia.
Esistono tuttavia numerosi fattori che favoriscono l’insorgenza del diabete e che non sono dipendenti dalla trasmissione genetica:
- l’obesità o il sovrappeso (soprattutto a carico del grasso addominale)
- la sedentarietà
- un’alimentazione troppo ricca in grassi e povera in fibre naturali
Anche quando l’iperglicemia è già presente, generalmente le persone non avvertono importanti sintomi fisici, e può quindi capitare che il diabete non venga diagnosticato.
Non conoscere la diagnosi e quindi non sottoporsi alle cure necessarie, vuol dire andare incontro a gravi conseguenze per la salute in particolare a livello del cuore e di tutto il sistema circolatorio, del cervello, degli occhi e dei reni.
Fare “prevenzione” nei confronti del diabete di tipo 2 significa riuscire ad individuare i soggetti che hanno maggiore probabilità di sviluppare questa malattia, quando ancora la glicemia è a livelli fisiologici. La migliore prevenzione consiste nell’identificare stili di vita ed abitudini alimentari scorrette su cui è possibile intervenire per ridurre il rischio di andare incontro al diabete.
Quali sono i sintomi del diabete di tipo 2?
Il diabete di tipo 2 generalmente rimane silente per molti anni poiché l’iperglicemia si sviluppa gradualmente e, almeno all’inizio, non è di grado severo al punto da provocare i tipici sintomi.
I sintomi del diabete di tipo 2 includono:
- stanchezza
- aumento della sete
- aumento della diuresi
- perdita di peso non ricercata
- malessere
- dolori addominali
Le maggiori complicanze derivate dal diabete possono arrecare al paziente danni anche importanti a livello neurologico, renale, oculare e cardio-cerebrovascolare.
Diabete: i valori da tenere sotto controllo
Per la diagnosi di diabete è sufficiente riscontrare, tramite analisi del sangue, un valore di glicemia a digiuno >126 mg/dl confermato in almeno due giornate differenti.
In alternativa, viene diagnosticato con valori maggiori di 6,5% di emoglobina glicata confermati da un secondo prelievo, oppure riscontro di glicemia >200 mg/dl in presenza di sintomi.
Inoltre è possibile eseguire il test Findrisc approvato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. È uno strumento affidabile, veloce, che non richiede esami del sangue e che attraverso alcune semplici domande permette di stimare la probabilità che un individuo ha di sviluppare un diabete di tipo 2 nell’arco dei dieci anni successivi.
In presenza di un rischio elevato sarà indispensabile riportare questo dato al proprio medico di famiglia, il quale potrà così valutare l’opportunità di richiedere gli accertamenti necessari per approfondire la situazione e capire se c’è già in atto un diabete o una condizione predisponente (ad esempio una “ridotta tolleranza glucidica”).
In tutti i casi la correzione di alcune abitudini scorrette (in particolar modo riguardo all’alimentazione e all’attività fisica) si tradurrà in una minore probabilità di sviluppare questa malattia.
Obesità e diabete mellito
Circa il 90% dei casi di diabete di tipo 2 (il più frequente e tipico dell’età adulta) si manifestano in seguito ad un aumento di peso: esiste quindi una correlazione tra diabete tipo 2 e obesità.
Più recentemente si è iniziato a parlare di “Diabesity”, un’epidemia moderna, che indica la convivenza tra diabete e obesità. Questi disturbi sono infatti collegati da vari meccanismi fisio-patologici, che ruotano attorno all’insulino-resistenza e all’iperinsulinemia.
Tale condizione è nota in medicina con il termine di sindrome metabolica, ossia un insieme combinato di segni associati all’obesità, che influenza direttamente il rischio di insorgenza di diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e ictus.
Negli ultimi anni si è osservato un aumento preoccupante della tendenza alla diabesità (obesità-sindrome metabolica-diabete) e questo fenomeno ha un impatto socio-economico di notevole entità.
Come prevenire il diabete di tipo 2?
Per prevenire l’insorgenza del diabete di tipo 2 è consigliabile adottare un sano stile di vita.
Una alimentazione ben bilanciata volta a mantenere sotto controllo il livello di glucosio nel sangue è spesso sufficiente per prevenire e ottenere un buon controllo del diabete stesso.
Allo stesso tempo è importante fare attività fisica, che non vuol dire necessariamente andare in palestra, piscina ma semplicemente muoversi sempre e dovunque! Ad esempio una buona camminata può essere lo sport ideale: si può fare ovunque, e si adatta alle proprie capacità.
L’attività fisica fa bene a tutti ma ha un’importanza particolare nei diabetici perché:
- favorisce il benessere;
- migliora il controllo del diabete;
- migliora il controllo del peso;
- controlla la pressione arteriosa.
Ad ogni modo è importante per l’opportuno trattamento del diabete tipo 2 far riferimento a centri specialistici per l’adeguato controllo dei fattori di rischio e lo screening delle complicanze nonché la cura delle stesse.