Spesa sostenibile: come scegliere il cibo da mettere nel carrello ACPG

Un’alimentazione sana e consapevole dipende anche da cosa scegli di mettere nel carrello della spesa.

Avere coscienza di ciò che si ripone nel frigo o nella dispensa, oltre che aiutare a migliorare la propria salute, consente di salvaguardare anche quella del pianeta. Con un piccolo gesto come fare la spesa possiamo contribuire attivamente a:

  • ridurre gli sprechi alimentari
  • diminuire le emissioni di CO2 causate dalla produzione e dal trasporto degli alimenti
  • ridurre le emissioni di gas metano prodotte dalla filiera zootecnica
  • evitare di colmare gli oceani con imballaggi non riciclabili

 

ATTENZIONE! Credere che le azioni del singolo non abbiano alcuna ricaduta sull’ambiente è un errore. La somma di tanti piccoli gesti può portare a un grande risultato. 

Agire in maniera sostenibile è ormai diventata una necessità e spesso pensiamo che per farlo si debbano fare rinunce e sacrifici: no alla plastica, comprare solo km 0, evitare gli sprechi, mangiare biologico… possono sembrare scelte difficili da seguire al 100% ma basta poco per cambiare le cose! 

È con alcuni piccoli accorgimenti quotidiani che possiamo modificare la nostra routine e renderla – senza troppi sforzi – più sostenibile.

Vediamo come fare la spesa consapevole e sostenibile senza fare rinunce!

Spesa sostenibile: di che si tratta e come farla in stile ACPG

Fare una spesa sostenibile significa scegliere prodotti che, dall’inizio alla fine della propria vita, hanno un impatto ambientale minimo e passano da una produzione equa e rispettosa dei lavoratori. Gli aspetti da considerare quindi sono molti, vediamoli.

Frutta e verdura di stagione, poca carne, tanti legumi e cereali variegati è il regime alimentare più sostenibile sia per noi stessi che per l’ambiente. 

Fare la lista della spesa può essere una buona abitudine per evitare acquisti superflui e non dimenticare nulla. Si può organizzare la spesa in base alla composizione dei cibi, dividendoli nei cinque gruppi alimentari.

In questo modo avrai uno schema di riferimento, acquisterai alimenti vari e ti assicurerai piatti equilibrati. Vediamo come strutturare la lista per una spesa sostenibile in stile ACPG.

Esempio lista della spesa ACPG

CEREALI, TUBERI, DERIVATI
Riso basmati da coltivazione biologica
Farro biologico
Patate km 0

CARNE, PESCE, UOVA, LEGUMI
Ceci biologici
Carne bianca biologica da allevamento km 0
Uova biologiche allevamento a terra

FRUTTA E VERDURA (di stagione)
Arance e mele di provenienza italiana
Carote km 0
Valeriana e rucola sfusa se di stagione provenienza Italia 

LATTE E DERIVATI
Yogurt bianco bio al naturale da latte italiano

GRASSI DA CONDIMENTO E OLI VEGETALI
Olio extravergine d’oliva biologico

Una volta compilata la lista con i cibi che preferisci e che meglio si adattano alla tua glicemia, è necessario capire quali prodotti scegliere, imparando a distinguere gli alimenti sostenibili da quelli non sostenibili. Questa regola generale ti permetterà di fare, ogni volta, una spesa etica.

Sono tre le domande da porsi durante l’acquisto del cibo:

  1. Rispetta l’ambiente? Capire l’impatto ambientale significa conoscerne la provenienza, il metodo di coltivazione, la forma di allevamento e la degradabilità dell’imballaggio di conservazione.
  2. Rispetta la mia salute e quella della società? Va considerato il beneficio che un alimento apporta alla propria salute, tenendo conto del rispetto che la filiera di produzione ha nei confronti dei suoi lavoratori.
  3. Rispetta le esigenze del mio portafoglio? Un cibo per essere sostenibile deve avere un costo che rientra nel budget di chi lo sta acquistando.

 

Alla luce di ciò, cosa vuol dire mangiare in modo sostenibile? Significa, portare in tavola del cibo che rispetta l’ambiente che abitiamo, la società in cui viviamo e che rientra nella gestione dell’economia delle proprie tasche.

Marchi ed etichette: quali devi cercare

Vediamo quali parole ricercare in etichetta per capire se un prodotto è sostenibile:

  1. Biologico. I prodotti biologici all’interno dell’Unione Europea sono riconoscibili attraverso il simbolo dell’Eurofoglia, sotto il quale è riportato il territorio di origine del prodotto insieme a due codici: uno che identifica il produttore e l’altro che fa riferimento all’ente di controllo. Il logo è utilizzato solo per i prodotti che contengono almeno il 95% di ingredienti biologici.

    I prodotti che hanno una quantità di componenti biologiche inferiore al 95% non sono identificati con questo marchio ma l’elenco dei loro ingredienti indica quali di questi sono biologici e in che percentuale in proporzione al totale.

  2. Agricoltura biologica. Salvaguarda l’ambiente evitando l’utilizzo di fertilizzanti, pesticidi chimici e varietà geneticamente modificate, scegliendo un’agricoltura di precisione che mira a ridurre il consumo d’acqua e di suolo, rispettando i tempi di crescita dell’organismo vegetale, così da ottenere alimenti più saporiti.

  3. Allevamento biologico. Garantisce il benessere dell’animale: fornendogli cibo biologico non OGM, garantendogli una crescita in condizioni igieniche sane, evitando il sovraffollamento e somministrandogli giuste cure veterinarie, senza l’uso di ormoni e limitando l’utilizzo di antibiotici, da impiegare solo se necessari per la salute dell’animale.

    Perché è importante preferire i prodotti biologici? Oltre che per il benessere della propria salute, acquistare “bio” significa supportare quelle realtà di filiera alimentare che puntano a tutelare l’ambiente, al progresso agricolo e al benessere animale.

    Comprare biologico può essere dispendioso, ma scegliendo prodotti locali e di stagione il costo può abbassarsi notevolmente e il cibo risulterà senza dubbio più saporito!

  4. Fair trade. Letteralmente “commercio equo”, contraddistingue tutti quei prodotti appartenenti a un sistema di commercio equo e solidale. Alla base del marchio c’è un’organizzazione internazionale attenta alle condizioni dei produttori agricoli dei paesi in via di sviluppo e alle norme del rispetto ambientale.

    Banane, avocado, caffè… sono ormai attori protagonisti della nostra alimentazione ma è noto che, prima di arrivare nelle nostre tavole, percorrono km e km. Il fair trade non diminuisce di certo le distanze ma garantisce l’acquisto di prodotti controllati, non OGM, la cui coltivazione rispetta l’ambiente e vieta lo sfruttamento dei lavoratori.

    L’obiettivo della spesa sostenibile è limitare il consumo di prodotti non locali: là dove la scelta non è possibile, sarebbe bene indirizzare l’acquisto verso alimenti appartenenti al commercio equo solidale. 

Le 5 parole magiche della spesa sostenibile

Per evitare gli alimenti che impattano maggiormente sull’ambiente e i cibi meno sostenibili, puoi fare riferimento a 5 semplici parole da tenere a mente quando stai facendo la spesa.

  1. Locale: più ciò che scegli arriva da lontano più strada (ed emissioni) farà prima di arrivare sulla tua tavola. Scegliere il cibo a km 0 sostiene sia l’ambiente che l’economia locale. Nei supermercati si tende a scartare tutti quegli alimenti che non entrano perfettamente nella confezione o che presentano ammaccature, bozzi insoliti, imperfezioni che lo rendono meno accattivante. In realtà, si tratta di variabilità biologica che è erroneamente vista come un difetto. Negli ultimi anni alcuni mercati locali si impegnano a salvare gli alimenti che non verrebbero commercializzati poiché ritenuti brutti – i cosiddetti ugly food!
  2. Stagionale: comprare frutta, verdura e ortaggi fuori stagione è costoso e poco rispettoso degli equilibri della natura. Rispettare la stagionalità permette di ridurre i consumi dovuti alla produzione in serre riscaldate, al trasporto e alla conservazione. La natura offre i giusti nutrienti nel momento del bisogno: le arance ne sono un chiaro esempio, disponibili naturalmente proprio nei mesi invernali in cui le difese immunitarie si abbassano!
  3. Biologico: i produttori biologici evitano l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici, una buona notizia per la terra e la tua salute. Questi alimenti tendono ad essere più gustosi: non sarà perciò necessario utilizzare condimenti in eccesso e nemmeno perdere tempo per studiare piatti elaborati. La semplicità farà riscoprire il vero sapore degli alimenti, risvegliando i nostri gusti nativi!
  4. Plant based: l’industria della carne è tra i principali responsabili delle emissioni di gas serra. Scegliere prodotti a base vegetale non solo riduce l’impatto ambientale ma è anche un toccasana per il tuo organismo, sempre più abituato a prodotti elaborati. Diminuire il quantitativo di carne ti permetterà inoltre di variare la dieta con altri tipi di proteine
  5. Sfuso: in ottica zero sprechi, comprare sfuso riduce tantissimo la produzione dei rifiuti. Anche imballaggio e packaging sono importanti per una spesa sostenibile. Oltre al contenuto pensa anche al contenitore.

A proposito di packaging...

Per una spesa ecosostenibile, meno è meglio: ricorda che tutte le confezioni acquistate dovranno poi essere smaltite!

La soluzione migliore è preferire prodotti sfusi: frutta e verdura in sacchetti di cotone, carne e formaggi acquistati al banco e non sotto forma di prodotti preconfezionati, legumi secchi anziché in barattolo.

Per alcuni alimenti – come la pasta o il riso – può essere complicato acquistare senza imballaggio, per questo motivo preferisci:

  • packaging monomateriale
  • materiali riciclabili e/o riciclati 
  • confezioni riutilizzabili 
  • imballaggi leggeri, ad esempio confezioni con tappi più sottili o contenitori ridotti

Ma le tue scelte ecosostenibili non finiscono qua. Prima di uscire di casa, oltre alla lista della spesa, ricorda di portare con te anche delle borse riutilizzabili come le shopper in tela. In alternativa anche i sacchetti compostabili possono essere una soluzione!

Cucinare con gli scarti per un’alimentazione senza sprechi

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