“Bruciare” velocemente il grasso accumulato è un sogno di molti. Ed ecco che si ricercano freneticamente alimenti, prodotti o cibi “brucia grassi” anche a base di sostanze naturali che aiutino a raggiungere questo obiettivo. Molte pubblicità, molti media lo promettono, ma è davvero possibile? È pura immaginazione pensare che un prodotto o un alimento possano davvero aiutare a “sciogliere” il grasso? Quel che è certo è che una sana alimentazione e un’attività fisica regolare sono fondamentali per perdere peso, ma anche le sostanze naturali possono esserci d’aiuto.
Conosci il tuo grasso?
Sovrappeso e obesità sono condizioni croniche, risultato di un lungo processo invisibile ad occhio nudo, che riguarda le cellule del nostro corpo. Nello specifico, sono i nostri adipociti che ingrassano, aumentando non solo di dimensioni (IPERTROFIA) ma anche nel numero (IPERPLASIA).
Questo avviene perché al loro interno si accumulano grandi quantità di acidi grassi saturi, provenienti da un’alimentazione ricca di grassi e carboidrati glicemici, ma povera di molecole nutrienti di origine vegetale e marina. Così all’interno degli adipociti infarciti di grasso non solo non c’è più spazio per l’ossigeno, ma anche la rete capillare circostante risulta compressa dalle cellule troppo grandi e, di conseguenza, non riesce ad ossigenare bene il tessuto: gli adipociti non riescono più a “respirare” e sono sofferenti.
Questa condizione stressante per le cellule comporta una sovrapproduzione di radicali liberi, innescando uno stato di stress ossidativo, ma non solo! Gli adipociti ingrossati mandano altri segnali di allarme all’organismo, per indicare la loro sofferenza. Si tratta di sostanze infiammatorie, che richiamano i macrofagi, la nostra prima linea di difesa, i quali a loro volta continuano ad inviare segnali di allerta al nostro sistema immunitario, che produce ancor più sostanze infiammatorie: si innesca una cosiddetta infiammazione silente o di basso-grado.
Tessuto adiposo, fegato e ipotalamo in un circolo vizioso
L’infiammazione di basso-grado è un processo cronico scatenato dall’eccesso di grasso corporeo, che a sua volta alimenta l’accumulo di ulteriore grasso, ma non solo.
Innanzitutto, è causa di una diminuzione della sensibilità all’insulina, con tutte le conseguenze che ne derivano. È responsabile, poi, dell’aumento del numero degli adipociti bianchi a scapito di quelli bruni, normalmente deputati alla termogenesi e all’ossidazione (il “consumo”) degli acidi grassi. Cosa significa? Un minor numero di adipociti bruni ha una minore capacità di “bruciare” i grassi accumulati, per ricavarne calore.
Inoltre, gli acidi grassi liberati che fuoriescono dagli adipociti ingrossati raggiungono il fegato, che li trasforma in trigliceridi incorporandoli nelle lipoproteine VLDL per rimetterli in circolo. Se però sono in quantità eccessive, il fegato riesce a gestire solo parzialmente il surplus di acidi grassi e ciò che resta inizia ad accumularsi nel tessuto epatico come grasso portando a steatosi epatica.
Gli elevati livelli di acidi grassi liberi nel sangue coinvolgono anche l’ipotalamo, un’importante struttura presente nel nostro cervello, che coordina molte funzioni metaboliche, come appunto la gestione della spesa energetica dell’organismo. Proprio per questo suo ruolo, quando l’ipotalamo registra un eccesso di acidi grassi nel circolo sanguigno, interpreta questa condizione come un segnale di pericolo per l’organismo: è come se l’organismo fosse in carestia. In questo stato infatti, il nostro corpo libera le sue riserve energetiche (i grassi appunto), consumandole al posto del glucosio. In caso di sovrappeso e obesità è tutto l’opposto! In queste condizioni l’ipotalamo viene ingannato dall’eccesso di grassi in circolo: sospetta una carenza energetica e paradossalmente rallenta il metabolismo, induce un aumento del senso di fame e della stanchezza e causa anche inerzia fisica e mentale.
Si crea un vero e proprio circolo vizioso con ulteriore espansione del tessuto adiposo che, così sofferente e infarcito di grassi, presenta un’alterata funzionalità e risulta sempre meno reattivo agli stimoli normali di regolazione del metabolismo: diventa sempre più difficile perdere peso.
Aumento di peso costante: che fare?
In questa condizione di blocco metabolico è necessario agire in maniera completa su tutti gli organi coinvolti nel metabolismo dei grassi e riattivare l’intero organismo. Sicuramente è fondamentale combattere l’infiammazione di basso grado e lo stress ossidativo, per permettere al tessuto adiposo di recuperare la sua corretta funzionalità e così di reagire agli stimoli che favoriscono la perdita di peso, attraverso:
- Una corretta attività fisica, per mantenere attivi i muscoli (la nostra massa magra) e fare il pieno di ossigeno! Una cellula “obesa”, scarsamente ossigenata, è come una candela sotto una campana: senza ossigeno si spegne, cioè rallenta il suo metabolismo e accumula ulteriormente acidi grassi saturi.
- Un’alimentazione sana ed equilibrata, ricca di sostanze utili per modulare il metabolismo.
- Le sostanze naturali, in grado di “risvegliare” il tessuto adiposo dalla sua inerzia funzionale.
Cibi brucia grassi: esistono davvero?
Alcuni ritengono che l’ananas sia un brucia grassi naturale, altri attribuiscono questa proprietà ad un bicchiere di acqua e limone, bevuto ogni mattina, altri ad alcune spezie (come peperoncino, zenzero o curry), al cioccolato fondente o al caffè, ma, ancora una volta, la salute sta nella scelta consapevole di ciò che ogni giorno portiamo sulla nostra tavola: come è facile immaginare, infatti, non esistono cibi o alimenti che da soli “sciolgano” letteralmente il grasso. È, però, possibile inserire nella nostra alimentazione quotidiana quegli alimenti che permettono di tenere sotto controllo il grasso corporeo, prendendosi cura del nostro metabolismo.
Alcuni di questi già li conosciamo:
- Frutta e verdura di stagione, che riforniscono l’organismo di vitamine, sali minerali, acqua e altre molecole preziose per l’organismo. Grazie alle loro proprietà antiossidanti, vanno indirettamente a modulare l’infiammazione di basso grado. L’elevato contenuto di fibre, inoltre, “nutre” il microbiota intestinale, favorendone l’equilibrio. Allo stesso tempo, le fibre sono d’aiuto nel controllo dei picchi glicemici e lipemici post-prandiali, ma soprattutto promuovono il senso di sazietà, proprietà utile nelle strategie di controllo del peso. Molte molecole contenute naturalmente in alcuni tipi di frutta e verdura, inoltre, supportano la funzionalità del fegato.
- Cereali integrali e derivati (pane, pasta, riso ecc.) sono da preferire a quelli raffinati per il loro apporto di fibre. Hanno un indice glicemico più contenuto (consulta la nostra guida per scoprirne di più) e, proprio grazie alle fibre, nutrono il microbiota intestinale, permettono il controllo della glicemia post-prandiale e del senso di fame.
- Carni bianche (come pollo, tacchino, coniglio) apportano proteine “nobili” al nostro organismo e, grazie a queste, promuovono il senso di sazietà.
- Pesce, soprattutto quello azzurro (es. alici, sgombro, ecc.), rifornisce l’organismo di proteine, favorendo la sazietà. Contiene, inoltre, acidi grassi insaturi, in particolare i grassi omega 3, che non solo sono utili per il benessere cardiovascolare ma favoriscono anche il metabolismo.
E le sostanze naturali brucia grassi?
In natura esistono molte sostanze “brucia grassi”, che possiamo ritrovare facilmente negli alimenti e in molti prodotti naturali. Come chiarito precedentemente, queste sostanze non sciolgono i grassi né tantomeno li bruciano, ma favoriscono alcuni processi in cui gli acidi grassi sono coinvolti come fonte energetica. In particolare, queste sostanze promuovono la termogenesi, cioè la produzione di calore, proprio a partire dai grassi. Ne favoriscono, quindi, l’utilizzo e ne stimolano la mobilitazione, per ridurre le dimensioni degli adipociti e così della massa grassa. Ma quali sono? Proviamo a fare alcuni esempi.
I polifenoli, potenti antiossidanti
I polifenoli sono una famiglia di molecole ampiamente diffuse nel regno vegetale, per cui possiamo introdurli molto facilmente.
In particolare, molto noti sono i polifenoli del Tè verde (le cosiddette “catechine”) per le loro proprietà antiossidanti, ma non solo: queste sostanze hanno dimostrato di avere anche proprietà antimicrobiche, antinfiammatorie e termogeniche. A questo proposito, infatti, trovano applicazione nella gestione del sovrappeso, in quanto sembrerebbero capaci di aumentare la liberazione dei grassi accumulati nel tessuto adiposo e di facilitarne lo smaltimento, oltre che di promuovere la termogenesi. Queste sostanze supportano così il metabolismo basale e combattono l’inerzia causata dall’eccesso di grassi, facendoci sentire più energici. Per cui via libera all’assunzione di queste molecole sia mediante prodotti naturali che con una bella tazza di tè verde al mattino!
Altra molecola molto utile nel controllo del peso è l’acido clorogenico, anch’esso della famiglia dei polifenoli. È molto diffuso nei vegetali, ma ottime fonti sono anche il caffè verde e il Matè. Nel Matè questa molecola agisce in sinergia con la caffeina (altra importante sostanza contenuta nelle foglie della pianta Ilex paraguariensis) e ha un’azione specifica sul metabolismo dei grassi: ne favorisce, infatti, la degradazione e lo smaltimento, per questo può essere definito un brucia grassi naturale.
Le procianidine, amiche del microcircolo
Le procianidine sono il risultato del metabolismo di molte piante, per cui sono presenti nella frutta, nella verdura e nei semi. Fanno parte della grande famiglia dei polifenoli e con essi hanno in comune l’elevato potere antiossidante. Le concentrazioni più elevate si trovano nei semi d’Uva, ottenuti generalmente come sottoprodotto della produzione del vino. Queste particolari procianidine vantano una serie di proprietà benefiche per l’intero organismo, molto utili anche nella gestione del sovrappeso e delle problematiche correlate. Oltre a contrastare i radicali liberi, queste molecole favoriscono il benessere cardiovascolare e proteggono il microcircolo, cioè i nostri più piccoli vasi sanguigni, aumentando la tonicità e la resistenza delle loro pareti: in questo modo si prendono cura sia della permeabilità che della fragilità capillare. Per questa loro azione possono trovare applicazione anche per combattere gambe pesanti, ritenzione idrica e cellulite. La letteratura scientifica riporta, poi, anche importanti proprietà antinfiammatorie, utili per modulare l’infiammazione di basso grado caratteristica di situazioni di sovrappeso e obesità.
Altre buone fonti di queste molecole sono certamente tutti i frutti di bosco, primi tra tutti i mirtilli, ma anche alcuni tipi di mele.
I flavonolignani, benessere per il fegato
Di questo gruppo di molecole, forse la più conosciuta è la silimarina, presente nel Cardo mariano e nota per le sue proprietà benefiche per il fegato, quali: la capacità di contrastare i radicali liberi, di proteggere le cellule epatiche rinforzandone le membrane cellulari e di promuoverne la rigenerazione in caso di danno, aumentandone l’attività metabolica. Nelle strategie di controllo del peso, questo complesso di molecole è particolarmente utile proprio perché va a riequilibrare la funzionalità del fegato, organo che è anche deputato alla gestione dei grassi all’interno dell’organismo.
E potremmo continuare ancora… Come abbiamo visto, le sostanze naturali sono tantissime e hanno molteplici proprietà. Le possiamo ritrovare negli alimenti o possiamo integrarle con prodotti naturali, in ogni caso sarà sempre fondamentale fare una scelta naturale e consapevole che rispetti il nostro organismo.