E se il cibo del futuro… fosse già nella nostra tradizione?

Quando si parla di cibo del futuro si pensa sempre a qualcosa di molto lontano. Carne in vitro, farina di insetti… sono soluzioni reali a cui alcune persone guardano con diffidenza e incertezza.

E se il cibo del futuro fosse già nelle nostre dispense da anni? Fare scelte alimentari sostenibili oggi è necessario, ma non è detto che tu non le abbia mai fatte anche in passato! Per esempio, fai una scelta sostenibile ogni volta che:

  • mangi frutta e verdura di stagione
  • compri sfuso dal fruttivendolo locale
  • porti a tavola un bel piatto di legumi

Dietro queste semplici azioni c’è una risposta positiva enorme in termini di sostenibilità, perché considerano l’impatto dell’intero ciclo di vita del prodotto – da quando nasce a quando arriva a tavola – e soprattutto offrono delle alternative alla carne.

Etica, ambiente e salute: perché ridurre il consumo di carne è così importante?

Grande protagonista di tutti i dibattiti sulla sostenibilità è il consumo di carne, nel mirino a causa degli allevamenti intensivi che ormai sembrano l’unica soluzione in grado di soddisfare l’enorme domanda di carne in tutto il mondo.

Questo processo porta a pesanti conseguenze negative, su diversi fronti:

  • etico, perché non rispetta il benessere animale;
  • ambientale, perché impoverisce il suolo, consuma ingenti quantità d’acqua e restituisce inquinamento ed emissioni;
  • salutare, perché gli animali in alcuni allevamenti intensivi possono essere trattati con antibiotici, alimentati con mangimi OGM e le loro carni possono essere sempre più lavorate, aumentando per chi le consuma il rischio di sviluppare antibiotico-resistenza e patologie di varia natura.

Insomma, la carne di oggi non è uguale a quella di qualche decennio fa: dire che “la carne fa bene” potrebbe non essere sempre vero, soprattutto se le indicazioni su provenienza e allevamento sono poco chiare.

Fare a meno della carne è possibile, per alcune persone però questa scelta potrebbe risultare troppo drastica, quindi vediamo insieme le altre strade da percorrere per andare incontro all’alimentazione del futuro.

Cosa mangeremo nel futuro? I dubbi e le alternative, presenti e future

Il tema cibi del futuro accende sempre discussioni e pareri discordanti. Per esempio:

  • insetti cibo del futuro? Consumare insetti sarà tanto diverso dal consumare altri animali? Sia in termini etici che di allevamento, comunque intensivo. Senza contare l’eventuale sviluppo di allergie che l’introduzione di questo cibo potrebbe causare;
  • la carne coltivata riuscirà a raggiungere un prezzo accessibile al pubblico in tempi accettabili? Verrà arricchita da aromi o ci sarà un “appiattimento” del gusto?
  • riusciremo a trovare un modo concreto per riprogettare l’allevamento in funzione del benessere animale e per non alterare gusto e proprietà nutrizionali della carne stessa?

Per le risposte non resta che confidare nello sviluppo sempre più avanzato delle nostre tecnologie e nel potere della ricerca. Nel frattempo, ecco cosa si può fare per il futuro… con un occhio al passato!

Puntare su “quello che c’è già”: legumi e Metodo ACPG

Piuttosto che scegliere prodotti plant based elaborati (spesso provenienti da monocolture intensive e ricchi di addensanti per imitare gusto e consistenza della carne) proviamo a riscoprire il sapore dei vegetali!

Il cibo del futuro in realtà esiste già e sono proprio legumi e vegetali (inclusi i loro scarti). Soprattutto in Italia abbiamo una grande tradizione gastronomica legata a verdure e legumi: piatti saporiti, equilibrati e nutrienti, specchio di una cultura gastronomica celebrata a livello mondiale.

La pappa al pomodoro, la pasta e fagioli, la caponata, la farinata di ceci, il pesto, la ribollita, persino gli iconici spaghetti al pomodoro! Sono piatti della tradizione che possiamo considerare vegani o vegetariani a cui teniamo molto e che realizzati con materie prime di stagione regalano sapori gustosi e nutrienti bilanciati.

Un’altra alternativa adottata da sempre più persone consiste nello scegliere prevalentemente cibi di origine vegetale riducendo notevolmente il consumo di carne soprattutto quella proveniente da allevamenti intensivi.

La salute (di tutti) prima di tutto

Ciò che dobbiamo cercare per il nostro futuro, cominciando dal presente, è il famoso approccio “one health”: la salute dell’ambiente, quella degli animali e la nostra sono ambiti strettamente interconnessi.

Cercare soluzioni etiche ci rende anche più consapevoli sulle nostre scelte alimentari, preserva la nostra salute e ci regala gusti vecchi e nuovi che dobbiamo abituarci a riscoprire.

Spesa sostenibile: come scegliere il cibo da mettere nel carrello ACPG

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